Teatro Primo
Un piccolo teatro dalle grandi aspirazioni.

Da anni, grazie ad una “visione” sempre condivisa, il Teatro Primo ha proposto un progetto artistico ben preciso, improntato sulla qualità e sulla pluralità dei linguaggi che ogni anno calcano le tavole del piccolo palcoscenico Calabrese in riva allo Stretto e che non mancano di raccogliere i consensi di tutti i pubblici che lo frequentano.

Ecco, quindi, che, stagione dopo stagione, il teatro ha visto alternarsi, sul suo palcoscenico, prosa classica e nuova drammaturgia, intensi drammi e commedie brillanti, teatro dell’assurdo e comicità; una policromia artistica rara che non ha risparmiato nemmeno eventi speciali, che hanno sempre arricchito di arte e cultura il nostro territorio. Un cartellone eccezionale quello composto per la stagione teatrale 2018-2019 del Teatro Primo di Villa San Giovanni. 15 Spettacoli, infinite emozioni. Scelte artistiche nel segno della qualità, grande drammaturgia, e prime nazionali d’eccezione. Si presenta quindi con una stagione ricca di appuntamenti, proposte, momenti artistici e culturali capaci di armonizzare i gusti di un vasto pubblico e le aspettative del nostro territorio.

Inoltre, in vista della ricorrenza del 10° Anniversario dell’Associazione Teatro Primo (fondato a fine Ottobre 2008) si è deciso di rimpinguare notevolmente l’offerta fuori/cartellone di Musica dal vivo e di spettacoli per piccoli e per le famiglie.

La Stagione
Si parte dai numeri entusiastici della scorsa stagione con oltre Milleduecento presenze solo per il teatro, cui si sommano le oltre 800 in concerti ed altri eventi organizzati.
Gli spettacoli del nuovo cartellone promettono di confermare i successi del passato: si va dal pluripremiato LETIZIA FOREVER di Rosario Palazzolo, con Salvatore Nocera spettacolo questo cui è stata destinata l’apertura di Stagione prevista per il 3 e 4 Novembre 2018 per poi passare ad AQUILONI con Francesco Bernava e Alice Sgroi per la Regia Nicola Alberto Orofino vincitore anch’esso di ben quattro premi prestigiosi.
Il 24/25 Novembre sarà la volta di “Teatro Pubblico Incanto” con – ‘NTA LLARIA di Tino Caspanello testo che ha ricevuto il riconoscimento “Coup de coeur” presso il Teatro Le Rond Point di Parigi.
A Dicembre in scena CA/1000 di Enrico Manzo con Noemi Francesca Regia Luisa Corcione produzione “Ass. Artistica Estudio” – i momenti salienti della vita di Camille Claudel, artista di fine 800, dall’arrivo in manicomio a Monfavet fino alla sua “uscita” vittoriosamente perdente. Il 22/23 Dicembre un testo di Annibale Ruccello MAMMA, PICCOLE TRAGEDIE MINIMALI amma, con Gianluca Cesale per la regia Roberto Zorn Bonaventura.
Il 13 Gennaio in doppia replica, sarà in scena CANTARE ALL’AMORE produzione La Ballata dei Lenna coproduzione Bottega degli Apocrifi vincitore Bando “Next” ed. 2015 vincitore/selezione Premio In-Box 2014 finalista Play Festival 2.0 – Atir Ringhiera Milano 2014 vincitore E45 Napoli Fringe Festival 2013 selezione Festival Internazionale Castel dei Mondi – di e con Nicola Di Chio Paola Di Mitri Miriam Fieno collaborazione alla drammaturgia Michele Santeramo. Sempre a Gennaio con SPARTACU STRIT VIÙ scenderemo sulla strada. Non una strada qualunque ma “La Strada” “: la strada della morte, la SS 106 Jonica, che collega Reggio Calabria a Taranto.
A Febbraio, una storia di sentimenti maleducati, che preferiscono nascondersi e non svelarsi, di e con Stefania Pecora e Mariapia Rizzo regia Domenico Cucinotta produzione Teatro dei Naviganti dal titolo APPUNTI DI (DIS)EDUCAZIONE SENTIMENTALE.
Debutto in prima nazionale 16 e 17 Febbreaio per Fabrizio Paladin; l’attore, regista e mastro di commedia dell’arte promette scintille col suo PORNOGRAFIA D’ATTORE . Il 2/3Marzo è la volta del progetto vincitore del bando di residenza artistica del T. Studio Uno 2016/17, lo spettacolo FOLLOWER scritto e diretto da Pietro Dattola con Flavia Germana De Lipis; ma Marzo è anche il mese in cui andranno in scena GIORGIO – Miglior Monologo/Performance Festival Inventaria 2018 in programma domenica 17 (doppia replica ore 18:15 – ore 21:00) – scritto, interpretato e diretto da Nexus produzione Garofoli Nexus – e LA TIGRE di Murray Schisgal con Ornella Cerro e Piermarco Venditti regia Piermarco Venditti produzione HYNTEGRA APS programmato per il 30/31.
Ad Aprile 13/14 ‘N CIELO E N’ TERRA di e con Carlo Gallo produzione Teatro della Maruca di Crotone, mentre a Maggio il 4/5 S’ASPETTAVANO ( E…S’AMAVANO) produzione Blue in The Face secondo capitolo della commedia di Enrico Maria Falconi sempre in coppia con l’attrice Ramona Gargano.
Si chiude il 18/19 Maggio con una produzione del Teatro Primo : il monologo in prima nazionale SE DICI EVA di Tiziana Calabrò con Silvana Luppino regia Christian Maria Parisi.

A seguire i dettagli sui singoli spettacoli.

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3/4 Novembre LETIZIA FOREVER

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festival7testo, regia e luci di Rosario Palazzolo
con Salvatore Nocera
e con le voci di Giada Biondo, Floriana Cane, Chiara Italiano, Rosario Palazzolo, Chiara Pulizzotto, Giorgio Salamone.

scene di Luca Mannino
assistente alla regia Irene Nocera

una coproduzione ACTI (Teatri Indipendenti Torino), Teatrino Controverso e T22

Spettacolo vincitore della Biennale Marte Live (Sicilia) 2014
Premio Festival Teatri di Vetro 2014
Selezione Torino Fringe Festival 2015

Letizia forever è una donna sgrammaticata, esilarante, poetica, semplice e complicatissima, dal linguaggio dirompente, assolutamente personale, intriso di neologismi, solecismi, e non sense semiotici che diventano caricaturali non appena prendono di mira l’instabile certezza dei luoghi comuni. È una donna che racconta la propria esistenza, un’esistenza fatta di soprusi, di ignoranza, di rocambolesche peregrinazioni emotive. Ed è anche una musica, Letizia forever, quella dei “fabulosi anni ‘80”; una musica che entra in collisione con la storia, o la sollecita, o la sorprende.
Ma Letizia forever è soprattutto una distonia della personalità, un accanimento sociale, un rebus irrisolto, e irrisolvibile.

Picchì, io, di mio, non la faccio troppo intelligente, la gente, intelligente di capire la storia mia, voglio dire, di capirla vera, ca la gente non è mai troppo intelligente, per me, intelligente di capire veramente le cose.

10/11 Novembre AQUILONI

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foto 2regia Nicola Alberto Orofino
con Francesco Bernava e Alice Sgroi

assistente alla regia Gabriella Caltabiano
scene Arsinoe Delacroix
costumi Laura Lucia Lazzaro

produzione Ass. Culturale Mezzaria in collaborazione con Senza Misura Teatro

Aquiloni racconta l’incontro di due anime eccezionali. Si chiamano Salvatore detto
Salvo e Maria detta Maddy. Un uomo e una donna, non come tanti. Salvatore detto
Salvo è un nullafacente, figlio di una suora, vive in un convento. E’ fortunato, trova
banconote e monete ogni giorno per strada, e per questo non ha bisogno di lavorare.
Maria detta Maddy è una prostituta, ama la musica, ha una figlia che si chiama
Angela, le storie dei suoi clienti sono la sua vita. Un uomo e una donna distanti… ma
solo in apparenza, distanti solo se si collocano all’interno di disinvolti schemi
tradizionali. Due anime che si dipanano in una storia (incontro) impregnata di
riferimenti letterari e spirituali, musicali e religiosi. Echi che sono inevitabili quando
l’incontro è memorabile. Marinella, Violetta e Alfredo, Maddalena e Gesù, Rose e
Jack riaffiorano nella memoria di Salvo e Maddy con l’errata consapevolezza
dell’estraneità… Aquiloni è contemporaneamente una storia antichissima e
nuovissima, religiosa e carnale, di terra e di aria, di acqua e di vino, di freddo intenso
e di caldo afoso, di vodka e coca cola…
Aquiloni è la storia di un incontro tra un uomo e una donna che nascondono un
segreto più potente della vita e della morte, più emozionante dell’amore, più doloroso
di un parto…
Salvatore detto Salvo e Maria detta Maddy sono due anime leggerissime, eppure
rimangono più pesanti dell’aria, ambiscono al cielo ma rimangono legati alla terra,
per volare hanno bisogno di sfruttare la forza dolorosa del distacco…
Salvatore detto Salvo e Maria detta Maddy vagano su questa terra come due
aquiloni… che leggerissimi rimangono più pesanti dell’aria, ambiscono al cielo ma
sono legati alla terra attraverso un filo, volano ma solo sfruttando la forza generata
dal vento…

24/25 Novembre 'NTA LL'ARIA

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'ntall'aria1di Tino Caspanello
con Cinzia Muscolino, Tino Calabrò, Alessio Bonaffini
regia e scena Tino Caspanello
costumi Cinzia Muscolino
Produzione Teatro Pubblico Incanto

Due operai, un balcone da dipingere, parole senza peso per fare scorrere il tempo. E potrebbe essere l’eternità, così, per sempre, con la sua logica, le sue certezze, la sete, la fame e la solitudine. Potrebbe essere così, per sempre, se non arrivasse qualcuno che è fuori dal disegno, fuori dalla perfezione, qualcuno che non sa dove andare, perché trovare un posto, nel cuore, è ormai quasi impossibile; qualcuno che però ha molto da offrire, tra un caffè e l’altro, tra un bicchiere di vino e un sogno rubato all’immaginazione; qualcuno che ancora guarda il mondo e lo ascolta, oltre i suoi rumori, oltre il suono delle sue parole, per scoprirne i segreti che viaggiano sotto la sua pelle.
‘Nta ll’aria, come tanti altri spettacoli del Teatro Pubblico Incanto, vuole raccontare, semplicemente, mettendo la lente di ingrandimento su fugaci percezioni quotidiane e ingrandendole fino a trasfigurarle in storie in cui si riflette tutto il macrocosmo, perché la vicenda dei due imbianchini, intersecata a quella della donna che irrompe all’improvviso nella loro routine, è una riflessione sui condizionamenti che, troppo spesso, ci impediscono di accettare l’altro, il diverso da noi, solo perché la sua diversità rappresenta una minaccia alla nostra presunta normalità. Non ci si rende conto che ogni essere umano possiede una ricchezza di emozioni, un bagaglio di verità, che appartengono a tutti noi, che ci arricchirebbero se solo cominciassimo a rispettarne l’origine, la causa e la differenza. Viviamo ormai troppo spesso legati a pregiudizi che ci impediscono di vedere oltre il nostro io, pericolosamente attaccati a modi di pensare che si raggrumano, nel tempo, formando attorno al nostro sentire una crosta che non lascia più battere il nostro cuore seguendo il ritmo che gli è naturale. Per fortuna, di tanto in tanto, sulla strada si incontra ancora qualche santo, una folle, o un poeta, che riescono a ricondurci nei luoghi in cui la vita si addensa secondo le regole del caos più ordinato.
La lingua del testo è il dialetto della parte messinese della Sicilia, semplice, scarnificato, ridotto a volte a puro suono e la scrittura, ispirata al parlare quotidiano, senza alcuna intercessione stilistica, evita di scendere in profondità, per lasciare al pubblico spazi per interventi personali, luoghi di vuoto da colmare con la propria partecipazione.

NTA LL’ARIA è stato pubblicato dalla casa editrice Minimum Fax nel volume SENZA CORPO, a cura di Debora Pietrobono.
Tradotto in francese da Julie Quénehen, grazie al sostegno della Maison Vitez, è pubblicato in Francia da Editions Espaces 34.
Ha ricevuto il riconoscimento “Coup de coeur” presso il Teatro Le Rond Point di Parigi.
NTA LL’ARIA è stato presentato in francese a Grenoble, Parigi e in Lussemburgo.
È pubblicato in Italia nel volume “Teatro di Tino Caspanello”, Editoria & Spettacolo, 2012.

1/2 Dicembre CA/1000

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18519641_10213446561746370_3122428265921969572_ndi Enrico Manzo
regia Luisa Corcione
con Noemi Francesca

opere in scena di Luisa e Rosaria Corcione
assistente alla Regia Federica de Filippo
videoproiezioni Francesca Pignanelli

Produzione Ass.Artistica Estudio

Ca/1000 vuole rappresentare la storia di un’ anima rappresentando i momenti salienti della vita di Camille Claudel, artista di fine 800, dall’arrivo in manicomio a Monfavet fino alla sua “uscita” vittoriosamente perdente. Nelle sue opere, Camille Claudel è riuscita a scolpire l’animo umano, cogliendone la bellezza ma anche la crudezza e tutti quegli aspetti di cui solitamente non si vuole parlare. Gli elementi che accompagnano il personaggio di Camille in Ca/1000 sono rappresentati dal sonoro delle voci, che vengono percepite ora come una presenza assordante, ora come un tenero ricordo; da dipinti che rappresentano le compagne di viaggio di Camille (le “internate” del manicomio) che l’hanno accompagnata per trent’anni della sua esistenza, e da sculture. Si mette in scena il coraggio di Camille, la forza che l’hanno resa profonda ed autentica, ma, anche logorata e ‘pazza’. Dopo l’abbandono di Rodin, Camille ha lottato moltissimo per affermare il suo talento in un periodo in cui la scultura era ancora appannaggio maschile, ma ha ceduto alla fine per le contingenze economiche insuperabili per una donna sola di quell’epoca. Per tal motivo, in Ca/1000 le vicende dell’esistenza personale e gli esiti dell’opera sono inestricabilmente mescolati e fusi nel comune fallimento. Molte delle sculture presenti in scena sono il suo diario, il grido disperato di un’anima che passa dalla felicità di un tormentato rapporto d’amore e quello che la legò per alcuni anni a Rodin, fino al rancore e alla rêverie di ciò che non è stato e mai potrà essere. Si metterà in scena l’esaltazione amorosa, l’illusione della felicità e delle promesse di fedeltà, dell’abbandono, del risentimento, della solitudine estrema, dell’amara consapevolezza di una ferita che mai potrà rimarginarsi. A lei fu data la dolorosa capacità di “dare forma alle proprie visioni interiori, di strappare all’ignoto che ci abita – “il salvame” del “nostro intimo” di cui parla Rilke 
nelle Elegie duinesi – brandelli di verità, di vedere più nitidamente ciò che altri potevano solo superficialmente intuire. Perché sono, le sue opere, sofferenza pagata”.

22/23 Dicembre MAMMA, PICCOLE TRAGEDIE MINIMALI

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di Annibale Ruccello
con Gianluca Cesale
regia Roberto Zorn Bonaventura
produzione Il Castello di Sancio Panza

20116810_485134908489106_2741174895485925718_oFerdinando, Le cinque rose di Jennifer sono i titoli più noti di un autore italiano di culto, Annibale Ruccello, scomparso nel 1986, a soli trent’anni, in un incidente stradale, che spezzò quella che già era una grande carriera di drammaturgo. Il Castello di Sancio Panza, propone l’ultimo testo dell’artista campano: Mamma, piccole tragedie minimali, quattro brevi atti unici, interpretati da Gianluca Cesale con la regia di Roberto Bonaventura.

La lingua parlata dai personaggi di Ruccello, spesso appartenenti alle classi che vivono ai margini sociali, ha un fascino particolare, animato dalla schiettezza del dialetto e dalla parodia dell’italiano televisivo, e racconta piccole tragedie del quotidiano, squallide realtà vissute senza la capacità di scegliere, capire, cambiare. Al centro di tutto è il sentimento di madre che, in un crescendo di follia, assume caratteri inquietanti e violenti in un contesto di apparente comicità che scivola nel grottesco. Quattro donne diverse, di nome Maria, e un attore, da solo, a interpretarle.
I quattro atti unici rappresentano uno dei vertici dell’opera drammatica di Ruccello, rappresentante di quella generazione del “nuovo teatro napoletano” che ha aspirato ardentemente alla creazione di una scrittura scenica, fortemente legata alla realtà, ma al tempo stesso capace di rivelare l’aspetto umoristico e ironico anche all’interno di situazioni tragiche.

 

13Gennaio CANTARE ALL'AMORE

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di e con Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno
collaborazione alla drammaturgia Michele Santeramo

produzione La Ballata dei Lenna
coproduzione Bottega degli Apocrifi

vincitore Bando “Next” ed. 2015
vincitore/selezione Premio In-Box 2014
finalista Play Festival 2.0 – Atir Ringhiera Milano 2014
vincitore E45 Napoli Fringe Festival 2013
selezione Festival Internazionale Castel dei Mondi 2013

Una tristallegra storia dei giorni nostri che intreccia tra candore privo di speranza e arrivismo sgangherato tre
vite senza coraggio. Quella di due sorelle, l’una di una bellezza vincente prossima a un matrimonio
d’interesse, l’altra una poltiglia di difetti, scarica di aspirazioni, e quella di un sarto, campione della razza dei
falliti, chiamato dalla bella a riparare l’abito da sposa usato. Il ritmo nevrotico della vicenda dettato
dall’imminente cerimonia trova una quiete sorridente nell’universo condiviso di imbarazzi, inciampi, brividi e
controattese, che da subito sorprende i due brutti. Ma quando le casse della felicità sembrano poter urlare al
massimo volume, arriva quella paura che spegne ogni fracasso. Irrimediabilmente off.
Ma se chi è apparentemente dalla parte del giusto non conosce lieto fine, non va meglio a chi tenta di
nascondere l’infelicità negli agi.
Uno squallido scenario di delusioni, che non dimentica di regalare tocchi di bislacca comicità, ma che alla fine
lascia solo al corpo l’esultanza, un’esultanza violenta che stupra ogni attesa e squarcia l’innocenza.

26/27 Gennaio SPARTACU STRIT VIU'

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26001132_1380827555360444_5501814566165676705_ndi Francesco Gallelli, Luca M.Michienzi
regia Luca Maria Michienzi
con Francesco Gallelli
scene e costumi Anna Maria De Luca

produzione Teatro del Carro e MigraMenti – Residenza Teatro Badolato

Conosciamo la strada che percorriamo tutti i giorni? E la strada di oggi è uguale a quella di ieri? E’ possibile che un mito della storia antica, come Spartacus, abbia in comune con uomini e donne del nostro tempo luoghi, aneddoti, oggetti, amicizie, morti? E’ impensabile affermare che la parabola umana e di lotta di Spartacus sia simile a quella di tanti nostri contemporanei, se non di noi stessi? Il carattere di queste domande potrebbe proseguire all’infinito, aprendo tentativi di risposta inimmaginabili.
E allora, scendiamo sulla strada. Non una strada qualunque, ma “La Strada”: la strada della morte, la SS 106 Jonica, che collega Reggio Calabria a Taranto. Una strada che diventa il pretesto per parlare di schiavitù, di sogni, di incontri umani, di paesaggi, di incidenti, di Beautiful, di mar Jonio, di lotta e di politica.
La strada che il nostro Spartacu, contemporanea incarnazione dell’antico lottatore/schiavo trace Spartacus, si trova a percorrere ogni giorno per andare a guadagnare quei pochi denari che gli occorrono per sperare di costruirsi un futuro e una famiglia. Sa che il suo destino è legato a questo viaggio quotidiano, che costantemente compie, sin da quando è piccolo, perché lui su questa strada ci è nato e per questa strada si batterà tutta la vita.
Ed ecco così che la storia dell’eroe di epoca romana, che la leggenda vuole abbia compiuto imprese mirabili proprio in Calabria, si intreccia con quella dell’uomo d’oggi.
Una storia che si intreccia alla vera vita e alla lotta di Franco Nisticò, politico calabrese, originario di un piccolo paese della provincia catanzarese, Badolato, che, dopo essersi battuto con ogni mezzo per il miglioramento e l’ammodernamento della 106, per difendere i diritti di chi questa strada è costretto a farla ogni giorno, perde la vita al termine di un ultimo comizio tenutosi a Villa San Giovanni nel dicembre del 2009.
Un racconto drammaturgico questo di “Spartacu Strit Viù”, dove non esistono personaggi, ma solo storie universali, storie che accomunano i giovani e gli anziani, i classici e i moderni, il passato e il futuro. La vita e la morte. Sulla strada.
Una scrittura scenica elaborata ed interpretata dal giovane artista calabrese Francesco Gallelli, che realizza questo secondo studio sul testo, passando dalla pagina scritta alla messa in scena, potendo avvalersi della collaborazione e del tutoraggio artistico di Luca Michienzi ed Anna Maria De Luca. Una performance resa possibile grazie alla Residenza Teatrale “MigraMenti Off”, diretta dal Teatro del Carro, che ha creduto nel progetto di Gallelli, ospitando lo studio in una permanenza artistica presso il Teatro Comunale di Badolato per un periodo di oltre 60 giorni.
Un progetto che ha debuttato all’interno della “VI Giornata Nazionale dell’Attore”, che il Teatro del Carro ha istituito e promosso per ricordare e commemorare Pino Michienzi, suo indimenticabile fondatore e direttore artistico.
Progetto che ha concluso anche sei anni di gratificante, ma duro ed incessante, lavoro della residenza “MigraMenti”, nella città di Badolato.
Lo spettacolo è sostenuto dalle Associazioni Riviera Borgo degli Angeli di Badolato e Basta vittime sulla S.S. 106!

2/3 Febbraio APPUNTI DI (DIS)EDUCAZIONE SENTIMENTALE

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1ed3730b7823aa710136bd589f5343fa1ddc9ae669dad515476424000c9bb385-300x225di e con Stefania Pecora e Mariapia Rizzo
regia Domenico Cucinotta
con la partecipazione straordinaria di Alessandra Mammoliti, Matteo Soraci, Milena Bartolone, Elvira Ghirlanda, Varvara Izotova
consulenza radiofonica Alessandra Mammoliti

produzione Teatro dei Naviganti

Durante la nostra formazione veniamo educati ai sentimenti; eppure non siamo mai pronti per i rapporti.
Questa è una storia di sentimenti maleducati, che preferiscono nascondersi e non svelarsi. Che preferiscono scegliere la solitudine pur di non rischiare. Sentimenti che parlano nella notte e si prendono gioco di se stessi ironicamente e senza pietà.
Ed ironiche e spietate sono Provvida ed Agata, amiche da sempre, a dispetto della loro opposta visione della vita. Da qualche tempo le due sono legate no solo dall’amicizia ma anche da una convivenza e da un segreto che le unirà definitivamente e per sempre, molto più di quanto potrebbe fare un giuramento d’amore.

16/17 Febbraio PORNOGRAFIA D'ATTORE

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di e con Fabrizio Paladin
produzione TSM Polveriera Teatro

IN AGGIORNAMENTO

2/3 Marzo FOLLOWER

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18278559_10155290851239938_4921989241151124681_oscritto e diretto da Pietro Dattola
con Flavia Germana De Lipsis
elementi di scena Alessandro Marrone

Produzione DoveComeQuando

Progetto vincitore del bando di residenza artistica del T. Studio Uno 2016/17.

Seppellisci i ricordi. Non seminarli.
E se, tramite un’app, potessi essere seguito nella vita reale, anziché semplicemente sullo schermo?
Se un tuo follower potesse realmente seguirti per tutta la giornata, restando invisibile e anonimo, e
osservarti mentre prepari la colazione, vai al lavoro o incontri degli amici?
Prova nuove sensazioni, rendi più eccitante la tua giornata, aggiungi un pizzico di magia al tran-tran
quotidiano, acquista una nuova prospettiva sulla vita, apri il tuo mondo agli altri, dai un nuovo significato
alla tua esistenza, afferma la tua presenza!
Diventa il centro del mondo di qualcun altro. Scarica l’app e iscriviti subito. Se ricevi la notifica significa
che qualcuno vuole seguirti! Per tutto il giorno, dalle 10:00 alle 20:00, il tuo follower ignoto riceverà da
me alcune tue fotografie e la tua posizione GPS. Tutti gli altri dati resteranno confidenziali. Parola di app.
Fatti seguire!

Cosa rende così difficile il distacco da una persona amata? Quanto può essere difficile dire addio?
Nina è ancorata a una storia con Pietro che non le appartiene più. Farebbe di tutto per riaverla indietro.
Perché un rapporto funzioni, occorre mantenere le giuste distanze. Quelle tra Pietro e Nina sono ormai
abissali e ci sono casi in cui, se vieni bloccato nella vita reale, è per sempre.
Ma ora c’è un’app, Follower, con cui Nina crede di poterle accorciare. Non appena si convincerà che il
suo follower potrebbe essere Pietro, Nina farà di tutto per rivederlo ancora una volta. Di tutto.

17 Marzo GIORGIO

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15443025_1247249085367305_3888204769774414691_o(doppia replica ore 18:15 – ore 21:00)
scritto,interpretato e diretto da Nexus
produzione Garofoli Nexus

«Volava, giocava al solitario e fumava. Io ballavo, chattavo e scaricavo di tutto». Terni, fine del millennio. Giuseppe ci racconta il suo rapporto col padre. In bilico fra epopea e ricerca d’archivio, riesamina un’infanzia fatta di sale giochi e battute di caccia, Roger Rabbit e film di Schwarzenegger. Poi l’adolescenza e il declino della Terni post-industriale che puntava tutto sul cinema e il volo. E infine la crisi, reale e simbolica, personale e collettiva, di una generazione divenuta adulta negli anni duemila. Giorgio è uno spettacolo fatto di teatro di parola, performance e installazione che trasforma la scena in spazio condiviso e conflittuale dove poter rinegoziare il passato e il futuro.

 

30/31 Marzo LA TIGRE

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41680146_1118369394985383_3062048258818834432_ndi Murray Schisgal
con Ornella Cerro e Piermarco Venditti
regia Piermarco Venditti
produzione HYNTEGRA APS

La scena si apre su un seminterrato sporco, pieno di roba, con pile di libri sparse qua e là. È il covo di Ben Harris, un postino alienato. Non si sa se è solito rapire le donne ma una sera Ben organizza un rapimento. Mette in funzione il suo piano in una notte di pioggia quando vede una giovane donna attraente, Gloria Fiske. Quando la riporta al suo appartamento seminterrato e rimuove il cappuccio, comincia un rapporto interlocutorio con Gloria ma lei dimostra di essere molto lontana da ciò che Ben aveva in mente.

 

13/14 Aprile 'N CIELO E 'N TERRA

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12240934_10206217080241335_7962008429265298005_odi e con Carlo Gallo
produzione Teatro della Maruca

IN AGGIORNAMENTO

4/5 Maggio S'ASPETTAVANO (e... s'amavano)

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31713343_1703691436343310_6790964334362099712_odi e con Enrico Maria Falconi e con Ramona Gargano
produzione Blue in The Face

Dopo il successo di S’amavano, spettacolo creato dall’intreccio di più storie d’amore vere, Enrico Maria Falconi e Ramona Gargano continuano questo viaggio nell’amore di tutti i giorni. Storie raccolte dalla mail siamavano@gmail.com dopo 2 anni di rappresentazioni per l’Italia. Una commedia dolce amara che entra nella privacy della coppia e che riesce così a consacrare un amore… dentro al quale ci siamo tutti!

18/19 Maggio SE DICI EVA

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1522466_10201401299930767_1655943218_odi Tiziana Calabrò
con Silvana Luppino
regia Christian Maria Parisi
produzione Teatro Primo

“Le donne hanno la cattiva abitudine di cascare ogni tanto in un pozzo, di lasciarsi prendere da una tremenda malinconia e affogarci dentro, e annaspare per tornare a galla: questo è il vero guaio delle donne” Natalia Ginzburg

Il monologo, a tratti feroce, a tratti ironico, a volte tenero che Eva ci offre, è la narrazione di una donna che non si riconosce più. Dopo aver seguito il copione ordinario della vita, “un matrimonio, tre figli, un po’ di noia da gestire e infelicità sparse”, dopo fallimentari incontri clandestini alla ricerca di emozioni per dimenticare la paura di essere “un prodotto in scadenza”, Eva si ferma e sofferma, per raccontarsi.
Ma il suo narrare è qualcosa di più di un dirsi solitario. E’ confronto spiazzante con la prima donna di ogni venuta al mondo, è tentativo di riconciliazione, è ricerca di parole nuove per ritrovare se stessa e la sua libertà di sentire.

“E’ tutto dentro di te, non renderti estranea, guardati, riconosciti davanti allo specchio. Bussa alla tua porta, se non rispondi, insisti…”

LA STAGIONE TEATRALE 2018/2019 È COMPLETAMENTE AUTOFINANZIATA.
SI RINGRAZIANO TUTTI GLI ARTISTI E LE COMPAGNIE PER LA PARTECIPAZIONE.

Prezzi Biglietti e Abbonamenti
Intero euro 12,00
Ridotto (under 24) euro 8,00
Abbonamento a 15 spettacoli euro 120,00.

La campagna abbonamenti sarà aperta da Lunedì 15 ottobre , giorno in cui ci si potrà rivolgere per informazioni, acquisti abbonamenti , carte regalo e prenotazioni al Teatro Primo di Villa San Giovanni
La campagna abbonamenti si chiude il 3 novembre, giorno di inizio della stagione con lo spettacolo “LETIZIA FOREVER ” di Rosario Palazzolo con Salvatore Nocera.
Orari :
Lunedì : Mattina 11:30-13:00; Pomeriggio 18:00 – 20:00
Martedì : Mattina 11:30 -13:00
Mercoledì :11:30 – 13:00 ; Pomeriggio 18:30 – 20:30

Orari spettacoli
Sabato ore 21:00
Domenica ore 18:15
Si consiglia la prenotazione del posto chiamando 0965/1971173 – 347/6973297
I biglietti prenotati sono da ritirare entro venti minuti prima l’inizio dello spettacolo, pena l’annullamento della prenotazione.
Email- teatroprimo@gmail.com

via delle Filande 29-Villa San Giovanni