manifesto-programma-teatroprimo-stagione-2016-17-2
18-19-20 Novembre TRADITI

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di Paola Ponti
con Silvana Luppino e Tino Calabrò
Regia Christian Maria Parisi
Luci Guillermo Laurin Salazar
Scene Osvaldo La Molta
Produzione Teatro Primo

1147731_10200611736312186_606882785_oLa corsa degli eventi di un amore. I due attori in scena conducono il pubblico in un viaggio nel gelo di un fine settimana in montagna, all’interno delle debolezze e della rinascita che lascia posto alla speranza. Alternando comicità e drammaticità si svelano in modo ironico e piccante i segreti della vita amorosa in tutti i suoi aspetti: dalla passione alla tenerezza, dall’insofferenza al tradimento. Un racconto dal ritmo incalzante. Ridere, riflettere ed emozionarsi con la sicurezza di rivedersi e riconoscersi negli attori sul palco e nella loro situazione umana, insieme comica, sofferta e tenera.

3-4 Dicembre CAMPOSANTO MON AMOUR

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commedia musicale scritta diretta e musicata da Paride Acacia e Massimo Pino
con Milena Bartolone,Laura Giannone,Elvira Ghirlanda,Gabriella Cacia,Francesca Gambino
Coreografie Sarah Lanza
Produzione Compagnia Teatrale Voudeville

_mg_7944Una musical grottesco sulla morte e sulla rinascita, trattate con anarchica irriverenza e con musiche originali ed inedite suonate dal vivo da una piccola orchestra. La morte, la vita e la loro amicizia grottesca. La vicenda ha inizio la vigilia del giorno dei morti, il 2 novembre, ha come protagoniste proprio quattro becchine (Saturnia, Vetriola, Arsenica e Antimonia) e Cassandra un fantasma, figura misteriosa che arriva sulla conclusione dello spettacolo, ed è ambientata nel surreale Camposanto Comunale, il cui cancello delimita l’incapacità di queste figure di stare nella società. E da questa condizione alienata una posizione privilegiata di lucido e saggio cinismo…

14-15 Gennaio SCALA NAPOLETANA

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Favola musicale brillante in 2 atti di e con Lino Volpe
Produzione Cultura Viva

image001-1Scala napoletana è uno racconto appassionante e divertente, una favola piena di colpi di scena,  che proietta il pubblico tra i vicoli della Napoli bombardata durante la seconda guerra mondiale. E’ la storia di Tonino Nasibù, uno scugnizzo fiero  e scaltro, che con l’aiuto dei suoi inseparabili amici,  (Totore Pelleossa, Peppe ‘O Sciupato e Gennaro detto Chialone, per via del suo aspetto corpulento, “Nel nostro quartiere Gennaro era l’unico bambino chiatto!) attraversa i pericoli della guerra e i morsi della fame. Quattro ragazzini, che, con l’incoscienza dell’ adolescenza e con la forza dell’ amicizia affrontano soldati tedeschi, bombe e privazioni, senza mai perdere il sorriso. “ Io e Tonino, stavamo digiuni da settimane, io stavo per assaggiare finalmente  il primo maccherone, quando Tonino Nasibù mi disse: Salvatò, tu mangia piano piano, che non sei abituato! ”
Intorno ai quattro piccoli protagonisti, si muovono diecine di personaggi,  facendo da contrappunto
alle loro avventure:
Aniello ‘O Guardaporta, il saggio custode del loro palazzo, Bruno ‘O Professore, il maestro in pensione, Assuntina Zizzacchia, la ragazza più bella del vicolo, Annella ‘A storta, una donna mai doma, Don Ferdinando Aragosta, detto Capo di Vacca, il capo palazzo burbero e ricco Vincenzo detto ‘O Cuzzecaro, mitico imbroglione, venditore di cozze avariate e di merce contraffatta, sempre pronto a mettere a segno l’ennesima truffa.
Lino Volpe, in questo spettacolo, narra e interpreta più di 18 personaggi, muovendosi tra dialoghi fitti, momenti divertenti, e gag irresistibili.
La colonna sonora, eseguita dal vivo, accenna classici della canzone napoletana e musiche scritte appositamente, per sottolineare i momenti più importanti dello spettacolo.

28-29 Gennaio ODISSEA

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Di Livio Valenti, Giorgio Castagna e Eleonora Angioletti
Regia: Livio Valenti
Con Giorgio Castagna e Eleonora Angioletti
Musiche: Lorenzo Bachini
Luci: Federico Tabella

Produzione Compagnia Nata

ssBlu vive chiuso in una vecchia soffitta piena di oggetti, libri, ricordi, registratori, memorie.
Blu è isolato dal mondo e non ricorda molto bene chi era e cosa ha fatto nella sua vita.
Trascorre il suo tempo occupato da piccole abitudini quotidiane. Il ritrovamento fortuito di un oggetto magico farà comparire nella sua soffitta la Dea Atena, sua vecchia amica e musa ispiratrice, che lo inviterà a raccontare la più bella delle storie:l’Odissea. Piano piano riaffiorano i ricordi e il racconto si scioglie…la memoria ritorna…e il viaggio può finalmente ripartire…

11-12 Febbraio DESTINAZIONE SCONOSCIUTA

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Di Valentina Tramontana
Regia Valentina tramontana
Con Paolo Camilli, Stefano Ferrarini e Valentina Tramontana
Produzione Bieffetti

Una lettera. L’America. Una donna. Due uomini. Una lettera. Adolf Hitler. Una lettera. La Germania. Il Teatro. Una lettera. Del buon vino rosso. È la storia di Max e Martin e del loro amore per Griselle, così diverso, così sbagliato. È la storia che cambia le persone. La storia impressa sulle lettere. La storia di un’amicizia, di un amore e del buon vino. La storia del Nazismo.

26 Febbraio TWO

(doppia replica ore 18:15/ore 21:00)
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di Jim Cartwright (versione italiana Serena Zampolli)
Regia Massimo Mesciulam
Con Angela Ciaburri e Davide Mancini
Produzione Compagnia Randevù

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Jim Cartwright, nato nel 1958 a Farnworth, nel Lancashire, è un drammaturgo di fama internazionale. Scritto nel 1989, ma ancora sorprendente oggi, TWO, nella versione italiana della giovane Serena Zampolli , DUE racconta una vicenda dalla cornice drammatica nella quale si avvicendano ruoli grotteschi: l’azione si svolge in una sola serata in un pub di provincia.  In questo luogo di aspirazioni fallite e vite irrealizzate,  mentre si definiscono i rapporti tra i due gestori, che sono una coppia affiatata,  ma cristallizzata in un rancore irrisolto;  gli avventori del pub entrano ed escono, litigano e si amano, mettono a nudo  la propria solitudine e affondano nell’alcol le proprie speranze. L’originale di questa messa in scena è che a sostenere tutti i vari ruoli sono sempre loro due , lui e lei, la coppia proprietaria del pub che, cambiando abiti , modo di parlare, di muoversi ed agire, riescono ad essere, come ha scritto qualcuno, “straordinariamente  quattordici  diversi personaggi”.  Sarà proprio in questo intreccio di vite  che i coniugi riusciranno, finalmente, a parlarsi.  Un gran successo di pubblico e critica, RESI ROMEO di Repubblica ha scritto “Davvero bravi, i due attori, nella restituzione spesso comica dei  personaggi”. Francesca Camponero ha parlato della regia di  “Mesciulam- che- come sempre riesce a dare ai suoi attori quell’imprinting di naturalezza che è un valore aggiunto nella recitazione di oggi. Nessuna caricatura, solo verità, per questo ancora una volta il suo lavoro si dimostra attuale e ben riuscito”.

5 Marzo NELLA GIOIA E NEL DOLORE

(doppia replica ore 18:15/ore 21:00)
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di e con Elio Colasanto, Alessia Garofalo
Scenografia Riccardo Mastrapasqua
Produzione Contromano Teatro

contromano_ph-6Una enorme torta nuziale, da scenografia, da palco, da luogo/non luogo dove tutto si svolge. Gli sposini alla sommità della torta che vivono gli attimi del loro matrimonio, i riti, le usanze, le tradizioni, gli sfarzi, gli imprevisti, gli eccessi, gli scleri. Sabino e Nunzia sono due tipici sposini pugliesi, immersi nella loro quotidianità, nel loro mondo, piccolo e gretto, fatto di convenzioni.
Anche l’amore è una convenzione, ci si sposa per non restare soli, perché cosi fanno tutti, per mettere su famiglia, “perché poi la gente che deve pensare?”.

“Nella Gioia e Nel Dolore” si aggiudica nel 2014 il Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro,organizzato dalla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine col Patrocinio di: Ministero dei Beni e delle attività culturali, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Scuole civiche Paolo Grassi – Milano, Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” – Roma

“Per aver costruito con coerenza e decisione stilistica una tessitura drammatica e comica che solleva tematiche relazionali riconoscibili con immediatezza non senza provocare momenti di divertente surrealtà”

18-19 Marzo UN UOMO A META'

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di Giampaolo G. Rugo
con Gianluca Cesale
regia e ideazione luci Roberto Bonaventura
costumi ed elementi scenici Francesca Cannavò
amministrazione Marilisa Busà
assistente Giuseppe Contarini
realizzazione scene Nino Zuccaro
produzione Il Castello di Sancio Panza/Fondazione Campania dei Festival

foto-giuseppe-contariniGiuseppe lavora come rappresentante di articoli religiosi.
Il padre e la madre, pensionati, passano il proprio tempo a “Manhattan” una sala bingo nella quale dilapidano la propria pensione. Il nonno, un vecchio fascista reduce delle guerre coloniali, dopo un ictus è costretto su una sedia a rotelle curato da una badante singalese.
Giuseppe è fidanzato da sempre con Maria, ricca figlia del padrone del più grande negozio di articoli religiosi di Roma. Si avvicina la data del matrimonio ma Giuseppe ha un problema: è impotente
Il giorno prima delle nozze si sottopone obtorto collo al rito dell’addio al celibato con gli amici. Proprio quella notte scopre in maniera rocambolesca la propria sessualità.
La carica dirompente di questa rivelazione lo porta a realizzare una parte di sé nascosta che metterà in luce e rivoluzionerà il rapporto col mondo che lo circonda fino alle estreme conseguenze.

Quanto dipende dall’ambiente che lo circonda la libertà dell’individuo?
Fino a che livello può essere compressa l’essenza più vera della persona?
Questi sono gli interrogativi che si pone “Un uomo a metà” che utilizza l’impotenza sessuale sia come metafora dell’impotenza più generale a vivere sia come grimaldello per svelare le mille ipocrisie della nostra società.

Lo spettacolo ha vinto E45 Napoli Fringe Festival 2015.
Il testo è arrivato al secondo posto del concorso per monologhi “per voce sola” nel 2014.

Un uomo a metà è il primo spettacolo della tetralogia “mangiare, bere, dormire e fare l’amore”

2 Aprile IL SENTIERO DEI PASSI PERICOLOSI

(doppia replica ore 18:15/ore 21:00)
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Di Michel Bouchard , traduzione di Francesca Moccagatta
Regia di Simone Schinocca
Con Andrea Fazzari, Mauro Parrinello, Matteo Sintucci
Scene Sara Brigatti
Costumi Agostino Porchietto
Produzione Tedacà

tedacaMichel Marc Bouchard è uno fra i più noti autori contemporanei canadesi: nato nel 1958 ha iniziato la propria attività di scrittore negli anni Ottanta, imponendosi all’attenzione della critica e del pubblico con lavori incisivi nei contenuti e forti nello stile espressivo. È molto amato anche in Italia, tanto che Franco Quadri sulle colonne de La Repubblica ha parlato di lui come di «un autore che sfugge ad ogni definizione, scrivendo testi arrabbiati realistici e metaforici ad un tempo su storie locali col dono dell’universalità».

Al centro della piéce sono tre fratelli molto diversi fra loro: Carl, il più giovane ha aspirazioni piccoloborghesi, Ambroise, gallerista ed omosessuale, Victor infine, è il più misterioso e colui che innesca il meccanismo drammatico. Li conosciamo nel giorno delle nozze di Carl: viaggiano assieme per raggiungere il luogo della cerimonia ma hanno un incidente e si perdono in una foresta, da cui rischiano di non far ritorno. In questa solitudine sono costretti a parlarsi: s’illuminano così, violentemente, episodi del loro passato. Primo fra tutti il suicidio del padre, avvenuto anni prima, sotto il loro occhi, su quello stesso sentiero.

Un testo che rivela la solitudine dei mondi in cui spesso ci si ritrova a vivere. Personaggi, ruoli, che diventano gabbie, routine, da cui risulta impossibile distaccarsi, trovare spazi di dialogo. Una metafora dell’inconciliabilità di mondi nati e predestinati per essere vicini e che in verità si rivelano tragicamente sconosciuti. Unica occasione di fuga, il ritrovarsi in un non luogo, far cadere le proprie difese e i propri schemi, ritrovarsi a nudo dalle proprie maschere. E proprio quando tutto sembra perduto, ecco palesarsi l’occasione di incontro con il vero sé e con l’altro, nella sua tragicità, verità, ma soprattutto essenza.

9 Aprile NIÑO

(doppia replica ore 18:15/ore 21:00)
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di Tino Caspanello
con Cinzia Muscolino
regia Tino Caspanello

nin%cc%83o-foto-scena-1Una storia vera, venuta alla luce soltanto pochi anni fa, che la protagonista ha taciuto fino alla morte
per pudore e paura. Siamo in un piccolo borgo siciliano, nei primi anni del 1950. Gli esiti della guerra da poco finita, una politica disattenta e un’economia mai decollata costringono ancora i siciliani a lasciare le proprie case. La protagonista, un’anima mite e allegra, votata all’educazione dei bambini che raccoglieva per strada, incontra, per una sola volta, uno dei tanti emigrati che, dall’Argentina, è tornato per trascorrere una breve vacanza. Ed è promessa di matrimonio, è un viaggio, è la “fortuna che arriva dall’America”; ma qualcuno, per salvarsi, gioca un brutto tiro alla donna, proprio nel momento in cui lei sta per scendere dalla nave appena approdata nel porto di Buenos Aires; e il futuro, sognato felice durante l’attesa, si trasforma in un presente doloroso, che solo un velo di poesia e di alienazione possono alleviare.

Il testo è stato scritto, tradotto e presentato in francese sotto forma di studio a Grenoble, durante il festival Regards Croisés, nel 2011.

13-14 Maggio IL SIGNOR DOPODOMANI - L'indicibile sproloquio di un condannato a vivere

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di Domenico Loddo
Con Stefano Cutrupi
Regia Christian Maria Parisi
Produzione Teatro dei 3 Mestieri

14393361_978087002318022_577253053_oIl signor Dopodomani non è altro che un uomo perso in un labirinto riflesso in uno specchio che se ne sta appeso dentro una casa dipinta sopra un quadro incompiuto… Detta così sembra complicata, perché lo è.

Il signor Dopodomani addiziona parole per sottrarsi all’esistenza, dividendo il mondo vissuto da quello narrato,

moltiplicando la sua possibilità di vivere più vite in una sola.

Il signor Dopodomani ha i colori metafisici dei dipinti di Mark Chagall, la poesia del vecchio frack di Domenico Modugno, la follia catatonica di Friedrich Nietzsche, la disperazione della poetessa suicida Antonia Pozzi.

Il signor Dopodomani è un personaggio disturbato che procede per frammentazione, consapevole del fatto di aver commesso il crimine imperdonabile di essere nato.

Il signor Dopodomani è un monologo che parla del dolore collettivo che ci portiamo addosso, senza possibilità alcuna di lenirlo in alcun modo. Perché anche l’ironia serve soltanto ad amplificarne la disperazione.

Il signor Dopodomani custodisce in sé una sola speranza. Ma sta all’incauto spettatore il compito di riuscire a trovarla…

27-28-30-31 Maggio CAMERE CON CRIMINI

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Di S. Bobrick & R. Clark
Con Silvana Luppino , Stefano Cutrupi e Tino Calabrò
Regia Christian Maria Parisi
Luci Guillermo Laurin Salazar
Scene Osvaldo La Molta
Produzione Teatro Primo

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Una Donna…Due Uomini…
Tre atti, tre tentati omicidi, tre camere dello stesso albergo.
Ritmo frenetico e sentimenti estremi marcano la situation-commedy grottesca di questa commedia noir firmata Sam Bobrick e Ron Clarck. Testo brillante in cui si ride con intelligenza,metafora azzeccata della dimensione intellettuale piccolo-borghese e delle sue mode inconsistenti calibrato sulla sapiente scrittura dei due autori che non risparmiano precisi ed amari riferimenti alle più recenti teorie dell’area new-age e ai suoi surreali capi carismatici.

 

 


Prezzi Biglietti e Abbonamenti

Intero euro 12,00
Ridotto (under 24) euro 8,00

LA STAGIONE TEATRALE 201620167 È COMPLETAMENTE AUTOFINANZIATA.

SI RINGRAZIANO TUTTI GLI ARTISTI E LE COMPAGNIE PER LA PARTECIPAZIONE.

Apertura Campagna Abbonamenti Lunedì 31 Ottobre

L’acquisto dei biglietti e abbonamenti si effettua esclusivamente presso la sala Teatro Primo in via delle Filande 29,Villa San Giovanni.

Orari: Lunedì 11:00-12:30 / 19:00-21:00; Martedì Mercoledì e Giovedì 11:30-13:00;

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Abbonamento a 12 spettacoli euro 96,00. Abbonamento a 6 spettacoli euro 60,00

Telefono 0965-1971173 – 3476973297
Email- teatroprimo@gmail.com
www.teatroprimo.it

via delle Filande 29-Villa San Giovanni