18 Gennaio ore 20.45 – 19 Gennaio ore 18.00
LA LUNGA NOTTE DEL DOTTOR PENNAC
LA LUNGA NOTTE DI DOTTOR PENNAC
Drammaturgia a cura di Angelo Campolo
dalle opere di Daniel Pennàc
Con Angelo Campolo
Musiche eseguite dal vivo da Giuseppe Mangano e Alida De Marco
DAF TEATRO DELL’ESATTA FANTASIA
Un attore e un musicista per un irresistibile e tragicomico viaggio tra i reparti di un ospedale molto particolare… Una performance tra Teatro e Musica tutta da ridere sui vizi e le paure della medicina moderna.
dalle opere di Daniel Pennàc
Con Angelo Campolo
Musiche eseguite dal vivo da Giuseppe Mangano e Alida De Marco
DAF TEATRO DELL’ESATTA FANTASIA
Un attore e un musicista per un irresistibile e tragicomico viaggio tra i reparti di un ospedale molto particolare… Una performance tra Teatro e Musica tutta da ridere sui vizi e le paure della medicina moderna.
1 Febbraio ore 20.45 – 2 Febbraio ore 18.00
FRATELLI DI SANGUE
FRATELLI DI SANGUE
Di Axel Hellstenius
Regia: Mauro Parrinello
con: Nicolò Giacalane, Alessio Praticò, Mauro Parrinello, Valentina Badaracco
TEATRO STABILE DI GENOVA, COMPAGNIA DEI DEMONI e OFFROME
Elling e Kjell dopo due anni in un istituto psichiatrico dove sono diventati amici inseparabili, vengono mandati dal sistema sanitario norvegese a vivere da soli in un appartamento al centro di Oslo. Dovranno dimostrare di saper badare a loro stessi e di potersi reinserire all’interno della società. Uno ha le fobie di chi è vissuto solo con la madre per 40 anni, l’altro sembra pensare solo al sesso che non ha mai fatto. Quando Kjell s’innamora della vicina del piano di sopra, il dramma sembra esplodere. Ma Elling sa, infine,realizzarsi come autore di poesie che affida alle scatole di crauti sugli scaffali del supermercato. Se qualcuno lo scoprirà, diventerà famoso; altrimenti resterà un “poeta underground”.
Nata come romanzo di Igvar Ambjørnsen e diventata un film da Oscar a firma di Petter Naess, Fratelli di sangue di Axel Hellstenius (1960) è una commedia che sa trattare in maniera fresca – ironica e sovente anche allegra e divertente – un tema delicato come quello delle malattie mentali, senza cadere mai nel patetico.
Regia: Mauro Parrinello
con: Nicolò Giacalane, Alessio Praticò, Mauro Parrinello, Valentina Badaracco
TEATRO STABILE DI GENOVA, COMPAGNIA DEI DEMONI e OFFROME
Elling e Kjell dopo due anni in un istituto psichiatrico dove sono diventati amici inseparabili, vengono mandati dal sistema sanitario norvegese a vivere da soli in un appartamento al centro di Oslo. Dovranno dimostrare di saper badare a loro stessi e di potersi reinserire all’interno della società. Uno ha le fobie di chi è vissuto solo con la madre per 40 anni, l’altro sembra pensare solo al sesso che non ha mai fatto. Quando Kjell s’innamora della vicina del piano di sopra, il dramma sembra esplodere. Ma Elling sa, infine,realizzarsi come autore di poesie che affida alle scatole di crauti sugli scaffali del supermercato. Se qualcuno lo scoprirà, diventerà famoso; altrimenti resterà un “poeta underground”.
Nata come romanzo di Igvar Ambjørnsen e diventata un film da Oscar a firma di Petter Naess, Fratelli di sangue di Axel Hellstenius (1960) è una commedia che sa trattare in maniera fresca – ironica e sovente anche allegra e divertente – un tema delicato come quello delle malattie mentali, senza cadere mai nel patetico.
15 Marzo ore 20.45 – 16 Marzo ore 18.00
AGRIGENTO, STAZIONE DI AGRIGENTO
AGRIGENTO, STAZIONE DI AGRIGENTO
di e con Gianfranco Quero
e con Ugo Benini
Musiche di Katia Pesti
Un attore racconta Luigi Pirandello, la sua vita, le persone che ne hanno segnato il percorso umano ed artistico: il padre, la madre, la moglie, la criata, i figli, Stefano innanzitutto, come lui scrittore. Come Pirandello trasportava i personaggi della vita reale nei suoi racconti, nei romanzi e, infine,nelle opere teatrali, così l’attore-narratore “trasporta” lo spettatore: dalla narrazione di episodi significativi della vita dello scrittore, all’interpretazione di alcuni personaggi delle principali opere. Lo stile della narrazione è colloquiale, spesso divertito e divertente, attraverso continue digressioni temporali, ed escursioni nell’attualità. Non vi è mai soluzione di continuità nel passaggio dallo stile narrativo a quello interpretativo; ciò favorisce l’ascolto del pubblico, la cui attenzione è tenuta sempre viva dai continui transfert dell’attore, che usa indifferentemente le due lingue,l’italiano e il siciliano.
Nel suo viaggio dalla vita alle opere pirandelliane, l’attore interpreta personaggi di:”Uno nessuno e centomila”- “Il Fu Mattia Pascal”- “L’uomo dal fiore in bocca”-“I giganti della montagna”-“La favola del figlio cambiato”-“Il berretto a sonagli”- “Ciaula scopre la luna”- recita inoltre alcune poesie dello stesso Pirandello e stralci da “Dialoghi coi personaggi”.
e con Ugo Benini
Musiche di Katia Pesti
Un attore racconta Luigi Pirandello, la sua vita, le persone che ne hanno segnato il percorso umano ed artistico: il padre, la madre, la moglie, la criata, i figli, Stefano innanzitutto, come lui scrittore. Come Pirandello trasportava i personaggi della vita reale nei suoi racconti, nei romanzi e, infine,nelle opere teatrali, così l’attore-narratore “trasporta” lo spettatore: dalla narrazione di episodi significativi della vita dello scrittore, all’interpretazione di alcuni personaggi delle principali opere. Lo stile della narrazione è colloquiale, spesso divertito e divertente, attraverso continue digressioni temporali, ed escursioni nell’attualità. Non vi è mai soluzione di continuità nel passaggio dallo stile narrativo a quello interpretativo; ciò favorisce l’ascolto del pubblico, la cui attenzione è tenuta sempre viva dai continui transfert dell’attore, che usa indifferentemente le due lingue,l’italiano e il siciliano.
Nel suo viaggio dalla vita alle opere pirandelliane, l’attore interpreta personaggi di:”Uno nessuno e centomila”- “Il Fu Mattia Pascal”- “L’uomo dal fiore in bocca”-“I giganti della montagna”-“La favola del figlio cambiato”-“Il berretto a sonagli”- “Ciaula scopre la luna”- recita inoltre alcune poesie dello stesso Pirandello e stralci da “Dialoghi coi personaggi”.
12 Aprile ore 20.45 – 13 Aprile ore18.00
RICORDA CON RABBIA
RICORDA CON RABBIA
di J. Osborne
Regia: Alessandro Alù
Con: Milena Bartolone, Cristian Carcione, Elvira Ghirlanda e Roberto Zuccalà.
COMPAGNIA VAUDEVILLE
Ricorda con Rabbia è la riduzione in atto unico dell’omonimo testo teatrale di John Osborne, un testo chiave della drammaturgia britannica per il suo forte impatto, per il vigore e la sincerità con cui mette in scena un conflitto di classe ed esistenziale oggi più che attuale, la rabbia feroce e l’impotenza davanti a una società in cambiamento.
Regia: Alessandro Alù
Con: Milena Bartolone, Cristian Carcione, Elvira Ghirlanda e Roberto Zuccalà.
COMPAGNIA VAUDEVILLE
Ricorda con Rabbia è la riduzione in atto unico dell’omonimo testo teatrale di John Osborne, un testo chiave della drammaturgia britannica per il suo forte impatto, per il vigore e la sincerità con cui mette in scena un conflitto di classe ed esistenziale oggi più che attuale, la rabbia feroce e l’impotenza davanti a una società in cambiamento.
26 Aprile ore 20.45 – 27 Aprile ore18.00
RITRATTI (anche le iene sono fotogeniche)
RITRATTI (anche le iene sono fotogeniche)
di e con Donatella Venuti con Arcadio Lombardo alla chitarra, autore delle musiche dello spettacolo
TEATRO DI NORMAN 2
Tre monologhi “noir”: Clitennestra o del crimine tratto da ” fuochi” di Marguerite Yourcenar, “una perfetta impiegata” e “cioccolata” di Donatella Venuti.
Sono tre ritratti, tre donne con un denominatore comune, una grande inevitabile passione: il crimine.
Motivo questo assolutamente, liberatorio e catartico. Le tre donne uccidono per amore
TEATRO DI NORMAN 2
Tre monologhi “noir”: Clitennestra o del crimine tratto da ” fuochi” di Marguerite Yourcenar, “una perfetta impiegata” e “cioccolata” di Donatella Venuti.
Sono tre ritratti, tre donne con un denominatore comune, una grande inevitabile passione: il crimine.
Motivo questo assolutamente, liberatorio e catartico. Le tre donne uccidono per amore
3 Maggio ore 20.45 – 4 Maggio ore 18.00
LA MORTE ADDOSSO
LA MORTE ADDOSSO
Di Domenico Loddo
Regia: Americo Melchionda
Con: Maria Milasi e Kristina Mravcova
OFFICINE ARTI
In un luogo indefinito, due donne si ritrovano sedute l’una accanto all’altra su una panchina. Una è malata di cancro, l’altra d’inedia .Il senso dell’esistenza, il perché del dolore, il mistero della morte iniziano ad emergere dal dialogo di due estranee fino al colpo di scena finale, che fa convergere insieme il tragico e il comico della vita. Un remake pirandelliano dell’uomo dal fiore in bocca virato tutto al femminile.
Regia: Americo Melchionda
Con: Maria Milasi e Kristina Mravcova
OFFICINE ARTI
In un luogo indefinito, due donne si ritrovano sedute l’una accanto all’altra su una panchina. Una è malata di cancro, l’altra d’inedia .Il senso dell’esistenza, il perché del dolore, il mistero della morte iniziano ad emergere dal dialogo di due estranee fino al colpo di scena finale, che fa convergere insieme il tragico e il comico della vita. Un remake pirandelliano dell’uomo dal fiore in bocca virato tutto al femminile.
10 Maggio ore 20.45 – 11 Maggio ore18.00
INUTILE, COMM’A PUISIA
INUTILE, COMM’A PUISIA
di e con
il Pulcinella: Valerio Apice
e con: Vincenzo Mercurio
Drammaturgica: Maria Ficara
Maschere e scenografia: Fabio Butera
Regia: Claudio la Camera
TEATRO LABORATORIO ISOLA DI CONFINE e TEATRO PROSKENION
Lo spettacolo rappresenta un viaggio fantastico nella complessa identità del personaggio di Pulcinella. Dalla sua figura classica nella commedia dell’arte fino alle rappresentazioni folkloriche del teatro popolare del sud Italia, Pulcinella è tutto e si trova in ogni luogo,perchè è il simbolo del capovolgimento dei ruoli.Figlio di una sintesi complessa di tradizioni popolari, Pulcinella è un essere ambiguo, è la contraddizione che forma una parte dell’animo umano. È colui che vuole tutto e non vuole niente, che ama e distrugge facendosi maschera riconoscibile in ogni luogo ed in ogni tempo.Pulcinella evoca costantemente “l’altrove”, la nostalgia per un mondo perduto o il desiderio per uno spazio che non trova. In questo senso, le stesse tappe della vita di ogni uomo possono essere delle sfide per Pulcinella, segno di un mondo che non lo vuole, di cui lui rappresenta l’inutilità.
il Pulcinella: Valerio Apice
e con: Vincenzo Mercurio
Drammaturgica: Maria Ficara
Maschere e scenografia: Fabio Butera
Regia: Claudio la Camera
TEATRO LABORATORIO ISOLA DI CONFINE e TEATRO PROSKENION
Lo spettacolo rappresenta un viaggio fantastico nella complessa identità del personaggio di Pulcinella. Dalla sua figura classica nella commedia dell’arte fino alle rappresentazioni folkloriche del teatro popolare del sud Italia, Pulcinella è tutto e si trova in ogni luogo,perchè è il simbolo del capovolgimento dei ruoli.Figlio di una sintesi complessa di tradizioni popolari, Pulcinella è un essere ambiguo, è la contraddizione che forma una parte dell’animo umano. È colui che vuole tutto e non vuole niente, che ama e distrugge facendosi maschera riconoscibile in ogni luogo ed in ogni tempo.Pulcinella evoca costantemente “l’altrove”, la nostalgia per un mondo perduto o il desiderio per uno spazio che non trova. In questo senso, le stesse tappe della vita di ogni uomo possono essere delle sfide per Pulcinella, segno di un mondo che non lo vuole, di cui lui rappresenta l’inutilità.
24 Maggio ore 20.45 – 25 Maggio ore18.00
INGANNI
INGANNI
Di Paul Wheeler
Regia: Christian Maria Parisi
Con:Silvana Luppino, Stefano Cutrupi
TEATRO PRIMO
Quello che sembra essere una semplice seduta di terapia tra un ragazzo, dalla spiccata tendenza verso la menzogna, e la sua psichiatra, si trasforma in un gioco mentale dai risvolti psicologici.
Col passare del tempo si scoprirà che il giovane viene mosso da motivazioni che vanno ben oltre l’apparente richiesta di aiuto…
L’insolito Dramma si sviluppa attraverso un gioco fresco e contemporaneo ed un trama complessa ed al contempo perversa che ricalca la struttura tipica del dramma giacobino
Regia: Christian Maria Parisi
Con:Silvana Luppino, Stefano Cutrupi
TEATRO PRIMO
Quello che sembra essere una semplice seduta di terapia tra un ragazzo, dalla spiccata tendenza verso la menzogna, e la sua psichiatra, si trasforma in un gioco mentale dai risvolti psicologici.
Col passare del tempo si scoprirà che il giovane viene mosso da motivazioni che vanno ben oltre l’apparente richiesta di aiuto…
L’insolito Dramma si sviluppa attraverso un gioco fresco e contemporaneo ed un trama complessa ed al contempo perversa che ricalca la struttura tipica del dramma giacobino